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Regolamento e Avvisi

Schedario

Cronologia e Agende

Ingresso

Non c'è una vera e propria sala d'ingresso, ma il portone da ad un antro piuttosto modesto, più largo che lungo, che si affaccia immediatamente ad una breve scalinata, alla fine della quale si accede al corridoio principale del pian terreno, che porta a sua volta al Refettorio e alla Biblioteca. Alla fine del corridoio ci sono inoltre le scale per i piani superiori.
L'Ingresso, così come la facciata principale, sono parte dell'originale Monastero di Abario, rimasto pressoché immutato dal suo trasporto sull'Isola. Le mura sono spoglie, di pietra, e vi sono appesi due enormi bracieri accesi in ogni momento dell'anno. Il soffitto non è particolarmente alto, ma è splendidamente intarsiato con l'antico stemma dell'ordine monastico del Fondatore, al centro, e quelli dei Primi Maestri su tre dei quattro angoli. L'angolo più buio, tuttavia, è stato rovinato e non è possibile recuperare la parte mancante.

refettorio

La Sala minore, o Refettorio, è al pian terreno, ed è il luogo in cui vengono consumanti colazione, pranzo e cena. Questa sala è decisamente più piccola della Sala Maggiore, e sebbene appaia meno sontuosa conserva quasi totalmente la sua struttura originaria. I pavimenti sono di pietra grigia, così come le larghissime colonne che dividono le navate (si trattava di una chiesa) e sorreggono gli alti soffitti con archi a mezza volta. Le finestre sono poste molto in alto, ma l'ambiente è rischiarato da decine di fuochi freddi, o fuochi fatui, che donano all'ambiente una luce molto suggestiva. Non ci sono tavolate divise per Classe, ma numerosi tavoli rotondi in legno intarsiato che si reggono su tre gambe intarsiati con motivi ad onde, rami e fiamme; ogni tavolino ha posto per quattro o cinque persone. I tavoli dei professori sono invece situati sul presbiterio, mentre quelli del personale sono disposti lungo le due navate restanti.
❖ Pasti: ogni giorno, a pranzo, cena e colazione, davanti ad ogni piatto appare un menù con scritte le pietanze del giorno. Gli studenti devono toccare con la bacchetta il piatto da loro scelto, e quello apparirà loro davanti. Il menu del dessert è a parte e compare alla fine del pasto.

biblioteca

La Biblioteca si trova al pian terreno, è una grande sala, antica e pomposa come il resto del Palazzo, ma stranamente pare meno ben tenuta: molti libri sono cosparsi di uno spesso strato di polvere, i tavoli e le sedie di legno e stoffe pregiate un po’ consunte. Gli studenti asmatici sono fortemente sconsigliati di andare a sbattere contro gli arazzi alla parete nord.
Un paio di scale a chiocciola conducono al primo soppalco, creato per ottimizzare lo spazio e fornire anche ai peggiori topi di biblioteca almeno un minimo di esercizio fisico. Cosa che sarà utile a tutti gli studenti intenzionati a scalare la grande quantità di piani sopra elevati che costituiscono la biblioteca, elevandola in altezza, più che in larghezza. Come per ogni cosa, sono nate molte dicerie riguardo a ciò che nasconde l’ultimo livello, il più remoto, forse addirittura più alto della torretta, ma è davvero una quantità assurda di scale, e di solito si trova qualcosa di già abbastanza interessante dal terzo piano in su.
Una peculiarità della Biblioteca è senza dubbio il suo custode: sono poche le scuole di magia che possano vantare un lavoratore così dedito, attento e scrupoloso come il Bibliotecario. Certo, il fatto che si tratti di un primate può avere i suoi svantaggi, ma i più evitano di farglielo notare.

corridoi e aule

Non ci sono molti corridoi al pian terreno, essendo in gran parte costituito dalla Biblioteca e dal Refettorio. Quelli che ci sono, comunque, sono abbastanza imponenti, con ampi soffitti e pavimenti di marmo. Alle pareti sono appese decine di quadri e arazzi, incastrati così bene l'uno nell'altro che è quasi impossibile vedere la parete sottostante. Gira infatti voce che la maggior parte di essi siano porte, e che trovando la giusta parola d'ordine sia possibile attraversare l'intero Monastero utilizzando i passaggi segreti che nascondono. Il corridoio principale parte dall'ingresso e offre, rispettivamente a destra e a sinistra, l'entrata della Biblioteca e del Refettorio.
Su questo piano sono presenti le aule di Difesa, Trasfigurazione, Diritto, Infermeria Magica e Magia Domestica

cripte

Le Cripte, così come l'Ala in Rovina, sarebbero in teoria inaccessibili agli studenti. E' tuttavia ormai tradizione che, nel giorno di Halloween, in molti si sfidino a scovare ed evocare i fantasmi che vi risiedono, alcuni dei quali non vogliono essere disturbati.
Le Cripte sono composte di angusti cunicoli dalle svolte improvvise e dai numerosi vicoli ciechi, che rendono difficile orientarsi. Al loro interno sono sepolti, oltre i vecchi presidi, molte personalità eminenti della comunità magica.

grotte

Le grotte costituiscono la parte più profonda dei sotterranei, e per accedervi è necessario scendere diverse rampe di scale intagliate nella pietra. Al loro interno, oltre numerosissime stalattiti e stalagmiti calcaree che formano strane e a volte inquietanti figure, si trovano anche innumerevoli pietre e cristalli di ogni genere, utilizzati per le lezioni. Sembra che la magia dell'isola faccia fiorire spontaneamente diversi tipi di pietre e cristalli, che rendono questo luogo particolarmente interessante e prezioso a livello di studio.
La grotta principale è molto ampia ed è stata attrezzata per le lezioni di Gemmologia con dei banchi e delle fiaccole di fuoco freddo fluttuanti, che rendono l'ambiente particolarmente suggestivo.

sotterranei

I sotterranei di Abaris sono molto ampi, pieni di anfratti, cunicoli e passaggi nascosti. I soffitti sono bassi e le pareti antiche di pietra, nonostante ben solide, hanno un'aria sinistra e pericolante. Molti angoli sono bui, visto che a rischiarare l'ambiente ci sono solo fiaccole e bracieri, che diventano sempre più radi mano a mano che ci si allontana dai percorsi principali. Su questo piano sono presenti le aule di Pozioni, Alchimia e Talismaneria

infermeria

Quella dell'Infermeria è una sala ampia e luminosa, le cui grandi finestre ad arco danno direttamente sui Giardini. I letti, non più di una decina, sono posizionati in modo che gli eventuali pazienti possano godere al meglio della visuale e della luce, pur essendo separati l’uno dall’altro da tendaggi colorati che ce la mettono tutta per scacciare l’idea di freddo e austero ospedale. Pur assomigliando un po’ a un elegante ritiro montanaro di inizio novecento, di quelli per anziani facoltosi che vogliono bearsi di aria buona e cucina locale, nessuno dubita della grande competenza medica e attenzione alle regole igienico sanitarie del luogo. Come se non bastasse la visuale, anche l’interno è decorato da innumerevoli piantine, di cui non poche dalle proprietà utili alla professione, specificatamente trattate per non dare problemi anche agli irrecuperabili allergici ai pollini.

presidenza

l’ufficio del Preside si trova al secondo piano: le grandi vetrate che danno sul cortile non sono semplici finestre, ma il vero e proprio ingresso all’ufficio. Detta la parola d’ordine il vetro si dissolverà mostrando, invece dei giardini, un breve corridoio che termina in una porta in legno d’ebano intarsiato. Al di là di essa c’è l’ufficio del preside Ebanio. La grande particolarità di quest’ufficio è il fatto che, sebbene la sua entrata principale rimanga fissa, è… semovente. O meglio, si sposta secondo la volontà del preside. Tecnicamente qualunque porta della scuola può essere la porta della Presidenza, e spesso Ebanio si diverte a far comparire l’ufficio di fronte a questo o quello studente.

corridoi e aule

I corridoi del primo piano sono i più ampi e belli, e hanno la particolarità di essere ognuno completamente diverso dall'altro: potreste percorrere un corridoio dal pavimento in pietra e lunghe finestre in stile gotico, e poi, alla svolta successiva, trovarvi davanti a pareti in marmo bianco, stucchi dorati sui soffitti e mattonelle a scacchi in terra. Questo corridoi rappresentano, più di ogni altra cosa, la bizzarra opera di ristrutturazione dell'edificio avvenuta nei secoli passati.
Su questo piano sono presenti le aule di Manufattura, Aritmanzia, Sigilli Magici, Incantesimi e Strumenti Magici

bagni maschili

Ci sono bagni ad ogni piano, certo, ma i più grandi si trovano al primo (quelli maschili) e al secondo (quelli femminili). Al loro interno ci sono una ventina di vasche, separate tra loro da mura e tendaggi. Alle pareti vi sono affreschi raffiguranti sirene, ondine e scene marittime.

sala rappresentanti

Questo accogliente salotto viene utilizzato da Sorveglianti e Rappresentati per le riunioni, i consigli, per stilare i rappoerti per i professori e consultarsi, e, in generale, per qualunque cosa faccia comodo. Spesso viene usata anche come auletta studio, visto che è abbastanza ampia e decisamente più silenziosa e meno frequentata dei Salotti e della Biblioteca.
Al suo centro è presente un grande tavolo di legno rettangolare, ci sono numerose sedie, un paio di divani e qualche poltroncina. Lungo le pareti sono assiepate librerie, mobiletti, schedari, scaffali e armadi con qualunque documento o oggetto possa essere utile. In un'angolo è presente un caminetto che in inverno è quasi sempre acceso. Dato il numero di sorveglianti, comunque, tende ad essere vuota meno spesso di quanto si possa pensare.

segreteria

L'utilissima, amatissima e funzionalissima segreteria, con le sue infinite scartoffie da compilare, i suoi certificati da consegnare, e, ovviamente, le sue gentili e disponibili segretarie, si trova divisa in due parti: la segreteria didattica, quella a cui gli studenti si devono risolvere per ogni necessità burocratica, è collocata piuttosto vicina ai corridoi principali, e da sulle Rovine. La segreteria informativa, invece, dovrebbe essere il luogo in cui gli studenti vanno a chiedere, appunto, informazioni sull'inferno burocratico in cui sono costretti. Sfortunatamente questa seconda stanza si trova infilata nelle profondità dei Corridoi di Dedalo, tanto che spesso è molto più semplice inventare di sana pianta i passaggi da seguire, o rivolgersi direttamente al Magazzino.

bagni femminili

Ci sono bagni ad ogni piano, certo, ma i più grandi si trovano al primo (quelli maschili) e al secondo (quelli femminili). Al loro interno ci sono una ventina di vasche, separate tra loro da mura e tendaggi. Alle pareti vi sono affreschi raffiguranti sirene, ondine e scene marittime.

corridoi di dedalo

I Corridoi di Dedalo, che si trovano nella parte più centrale del secondo piano, hanno questo nome non a caso, perché formano un vero e proprio labirinto di strade che si intersecano, porte chiuse, passaggi segreti e bivi imprevisti. Avventurarsi al loro interno senza un buon piano d'azione può rivelarsi disastroso, soprattutto se si sta cercando di arrivare puntuali a lezione. Perdersi al loro interno, tuttavia, è il modo migliore per trovare il Magazzino, anche se non è sempre detto, visto che si tratta di una stanza piuttosto capricciosa che sembra decidere per conto suo se e da chi farsi scovare.
All'inizio dei corridoi, vicino alle scale centrali, sono presenti le aule di Babbanologia, Storia, Lingue, Rune e Teoria degli Incantesimi.

sala insegnanti

La Sala Insegnati in sé è molto piacevole: illuminata dalle grandi finestre e dotata di grandi tavoli dedicati ai docenti, cosa che ha prontamente indisposto quelli meno amanti del contatto fisico e umano, che si sono lamentati del dover lavorare gomito a gomito con i colleghi. Cosa che, per altro, succede assai raramente, per via dei turni delle lezioni.
Su tre delle pareti sono posizionate le librerie dedicate a tutti i documenti e le scartoffie che ogni insegnante necessita per esercitare la propria professione. Tra gli studenti circola la voce che esistano dossier dedicati a ognuno di loro, ma nessuno ha ancora avuto successo nei suoi tentativi di effrazione. Per ora.
Giusto per mantenere l’aria un po’ austera e carica di minaccia, la quarta parete è dedicata a una grande teca fornita di una quantità sinistramente ampia di animali, per lo più magici, alcuni persino ormai estinti, impagliati.
Ufficialmente sono destinati alle lezioni, ma più di un insegnante s’è sentito osservato dai loro loschi occhietti vitrei.

Dormitori minori

Situato in un'ala leggermente staccata dall'edificio principale, si accede a questi dormitori dal secondo piano. Qui alloggiano gli studenti più piccoli, dal primo al terzo anno. Nonostante, infatti, vengano subito assegnati nelle rispettive Classi, alloggeranno nei dormitori speciali solo dopo la seconda Assegnazione. Fino ad allora, i dormitori comuni saranno semplicemente divisi in stanze in base alla Classe.
Lo spazio comune è molto ampio, più simile ad una sala da ricevimenti che ad un intimo salotto. Ci sono numerose nicchie con tavoli per lavorare e studiare, confortevoli poltrone, e due camini magici sulle pareti senza finestre. Le stanze ospitano quattro o cinque persone, e sono formate da letti singoli a baldacchino, provvisti di un comodino, uno spazio per il baule, delle cassettiere, un paio di armadi e un tavolo mediamente ampio per studiare. Dal corridoio, che viaggia intorno alle stanze, si può accedere ad un chiostro, invisibile dall'esterno dell'edificio. Guardando in alto si vede fluttuare il Giardino Sospeso, e molti studenti lo trovano un bel posto per studiare, quando è semivuoto.

Piano di Ariafina

Il Piano di Ariafina si trova sopra gli altri due, all’ultimo piano. L’elemento dell’aria è ovviamente protagonista dell’architettura della zona comune: grandi finestre tappezzano le pareti, apparentemente tutte prive di alcun tipo di vetro, fatta eccezione per il rosone rotondo centrale, decorato elegantemente da un mosaico di vetri sui toni del blu che, a seconda dell’ora del giorno, proiettano i loro colori in un diverso punto della stanza. Sui muri e sul pavimento, inoltre, sono incisi in vari punti numeri romani che, a seconda di dove batte il riflesso, segnano l’orario del giorno (o della notte, dato che il rosone sembra capace di catturare anche i raggi lunari), trasformando la stanza in una vera e propria meridiana. Al centro si trovano alcune basse librerie, intervallate da poltroncine e tavolini, come si trattasse di una biblioteca, dove però non vige la regola dell’assoluto silenzio.
Su soffitto, posto piuttosto in alto e formato da alcune arcate a sesto acuto, sono appesi numerosi piccoli pendagli di vetro e pietre dure non preziose, che tintinnano lievemente al ritmo di un vento che paiono percepire solo loro, contribuendo a un rumore di sottofondo che molti considerano particolarmente adatto allo studio.

Piano di Fortefuoco

Il piano di Fortefuoco si trova tra quello di Terrabruna e quello di Ariafina, al quarto piano. Curiosamente, entrando nel salotto comune, si ha l'impressione di trovarsi improvvisamente catapultati in un luogo totalmente diverso. I pavimenti, innanzitutto, non sono composti da mattonelle, ma da un'unica colata di pietra lavica, scura, porosa e sempre tiepida al tatto. Le finestre sono alte e strette, e i vetri, sebbene non appaiano avere una colorazione particolare, proiettano all'interno della sala una luce calda e rossastra, che al tramonto la colora di un rosso intenso, come se stesse prendendo fuoco. Alcuni trovano questa caratteristica un po' inquietante, altri rilassante. Ad ognuna delle quattro pareti della stanza c'è un enorme camino magico, acceso in ogni periodo dell'anno, anche se in estate sembra emanare una brezza fresca, al posto del calore. Una particolarità del salotto sono i soppalchi presenti a metà tra il pavimento e gli ampi soffitti, e gli studenti possono utilizzarli per esercitarsi con gli incantesimi senza il rischio di colpire accidentalmente un compagno che si sta godendo un po' di meritato relax su un divanetto. In ogni caso non sono insonorizzati, e se voleste continuare a gridare “expelliarmus!” a intervalli regolari per le prossime due ore, probabilmente qualcuno verrebbe a farvi scendere per le orecchie.

Piano di Terrabruna

Il Piano di Terrabruna è il primo, a partire dal basso. Come per tutti gli altri, per entrare nel salottino comune dal corridoio bisogna essere in possesso della spilla con il simbolo: solo così il grande portone diventerà simile a nebbia e sarà possibile per lo studente attraversarlo.
La zona comune di Terrabruna richiama il colore della classe attraverso il mobilio di un bel verde rassicurante, così come gli arazzi e ogni tipo di tappezzeria. Il pavimento è di legno liscio e costantemente tiepido al tocco, come se si trattasse di un essere vivente, non è quindi raro vederci qualcuno spaparanzato sopra, anche quando i divanetti e le poltroncine sono liberi.
La stanza è ornata da una grande quantità di piante, sistemate abbastanza in alto da non rubare spazio agli studenti, che forniscono anche l’illuminazione. La sera, infatti, i fiori diurni si richiudono mentre quelli notturni sbocciano rivelandosi luminosi, mantenendo un’atmosfera soffusa e rilassante, fino al mattino.
A lato dei due caminetti, posizionati uno di fronte all’altro, partono due piccoli corridoi che portano alla serie di stanze che costituiscono i dormitori, a destra quello maschile, a sinistra quello femminile.
Anche dentro ogni singola stanza si riprende lo stile del salotto comune, con parquet e tendaggi sulle sfumature del verde. Di giorno la luce è fornita dalle grandi finestre ad arco, mentre la sera ogni posto letto, rigorosamente da una piazza e mezzo per il massimo della comodità, ha la sua luce, in modo che le letture insonni di uno non vadano a disturbare i sonni altrui. Chi desidera un po’ di privacy anche nelle camere condivise, può tirare le tende che circondano il suo letto, per un po’ di meritatissima asocialità.

La Torretta

Nonostante venga ormai comunemente chiamata così da generazioni di studenti, non si tratta propriamente di una torre, ma piuttosto di un ampliamento dell'edificio principle, situato a destra della Loggia, e accessibile direttamente dalle scale del terzo piano. In cima ad essa c'è la piccola struttura adibita a Guferia, in cui i gufi personali degli studenti e quelli della scuola riposano durante il giorno, e sono sempre disponibili per inviare lettere a casa. All'interno della torretta sono presenti, una sopra l'altra, le aule di Astronomia e Divinazione.

Giardino Sospeso

Questo splendido giardino fu creato da Angelo Ventus e Silvano Tellus come piccola gemma della scuola: sospeso in aria tra le volte del quarto piano, è accessibile solo attraverso la Sala Comune di Ariafina, o almeno teoricamente. Tecnicamente, invece, chiunque dotato di una buona scopa non incontra difficoltà ad arrivarvi. Il Giardino è ben tenuto e ordinato, con cespugli simmetrici, alberi e un lungo pergolato di pietra che lo attraversa per tutta la sua lunghezza. Ai suoi lati ci sono panchine di legno e di pietra, e il perimetro è delimitato da un'alta ringhiera di ferro battuto. Come anche gran parte dei Giardini Bassi, è incantato in modo da essere rigoglioso in ogni periodo dell'anno.

Loggia

Uno dei luoghi preferiti dagli studenti, si tratta di un'ampia terrazza a semicerchio dal tetto a volta, aperto al centro. Le colonne che la racchiudono sono sottili e divise da dei corrimano di ferro battuto. Al suo centro c'è un grande spiazzo erboso con un paio di alberi bassi, alcuni cespugli ben tenuti e delle aiole di fiori che, come anche parte dei giardini, tendono a fiorire in modo del tutto casuale.
Vicino alle colonne ci sono diverse panchine di marmo, separate tra loro da archi rampanti. Il pavimento è di pietra grigia, liscia e uniforme, consumata dal tempo. Uno dei motivi che lo rendono un luogo tanto piacevole in cui trascorrere i pomeriggi è che, essendo il luogo più alto della scuola (assieme alla Guferia), è straordinariamente calmo e silenzioso, e si gode di una splendida vista dei giardini.

Sala Maggiore

Il settimo ed ultimo piano è quasi interamente occupato dalla Sala Maggiore, che è in effetti l'ambiente più ampio dell'edificio. Si tratta della Sala delle Feste, in cui si svolgono balli e banchetti, nonché lo Smistamento di inizio anno. Non si conosce la sua struttura originaria, perché, come molte altre stanze del Monastero, è stata modificata nel corso dei secoli fino a perdere quasi tutto il suo senso iniziale. Quasi certamente all'epoca della sua costruzione era una chiesa, come suggeriscono le tre navate, separate dalle colonne di marmo, e il presbiterio, ora adibito a piattaforma utilizzata per i discorsi, lo smistamento e, in occasione di feste e banchetti, il quartetto d'archi o la banda. Questa sala è senza dubbio la più sontuosa del Monastero: le pareti sono in marmo bianco, intarsiate con pietre di diverse sfumature per formare diversi disegni, a volte geometrici e a volte naturalistici. I soffitti sono alti, formano archi a mezza volta e sono decorati con affreschi per metà Cristiani e per metà Magici. E’ presente, a destra delle enormi vetrate che danno sui Giardini, un balconcino ad uso di Preside e Professori.

Tabella spunti

quest e lezioni

resocontiproposte

25.9 Fuga di piante carnivore dalla serra! I temibili Baccelli Balzellanti Dentati stanno seminando il loro dominio di terrore salterino per tutti i giardini. Si raccomanda la massima prudenza!

22.4 La lezione di Cura delle Creature magiche per il VI anno, tenutasi questa mattina, sarebbe potuta andare meglio. Il professor Larogna ha ritenuto educativo mettere a confronto gli studenti con un piccolo branco di Tebo sanguinari - per fortuna, però, agli animali non è stato fatto alcun male.

Torre Rovina

Un tempo si diceva che vi fossero diverse torri a svettare dal Monastero, costruite dal Fondatore prima e dai Maestri poi. Dopo la scomparsa di Marina Limpha, tuttavia, pare che crollarono una ad una, e tuttora rimane a testimonianza solo quella che al tempo era la più alta di esse. Il suo utilizzo, il suo nome, persino la sua architettura originaria sono sconosciute: ora viene chiamata Torre Rovina, sia a causa del suo aspetto decadente, sia per via delle strane e inquietanti voci che girano riguardo strane morti e sparizioni avvenute nei suoi pressi. Uno dei fantasmi della scuola pare sia morto cadendo dalla sua cima, e da allora quasi più nessuno osa avventurarsi lungo i suoi gradini consumati.

Rovine Interne

L’ala distrutta della scuola, una volta sede degli studenti Oltreacqua. Nonostante i numerosi tentativi nessuno è mai riuscito a restaurarla. La sua distruzione risale al tempo in cui Marina Lympha abbandonò la scuola per motivi ignoti. Si dice che sia stata maledetta, e che continui a deteriorarsi di giorno in giorno senza un possibile rimedio. L’accesso è proibito agli studenti a causa dei numerosi crolli. E’ inoltre la dimora preferita dei fantasmi, e anche quando non se ne vedono svolazzare tra le mura buie e cupe, si può comunque avvertire un certo freddo, persino nei mesi più caldi dell'anno. Anche se tecnicamente quest'ala della scuola è proibita, è ormai un tradizionale luogo di scherzi, sfide o riti di passaggio, come le celebrazioni della notte di Halloween, in cui gli studenti più piccoli si avventurano per le macerie, come prova di coraggio, inevitabilmente spaventati dai trucchi dei più grandi.

Sezione di duello

Una volta l'anno viene organizzato un torneo di duello. Data la fama dei duellanti Italiani di essere alquanto... passionali, si è deciso di tenerlo nell'ala già danneggiata. Il tutto è organizzato per permettere di osservare gli scontri in tutta sicurezza con piani lievemente rialzati, in modo che tutti possano vedere, e una pista centrale circondata da una barriera magica che impedisca agli incantesimi più distratti di colpire il pubblico. L’atmosfera è certamente evocativa con le antiche colonne semi distrutte che si illuminano al passaggio dei colpi più potenti e i resti dell’ala est che assomigliano al risultato di qualche combattimento troppo entusiasta.
Qui vengono svolte le lezioni di Duello.

Rovine Esterne

La parte esterna delle rovine è piuttosto suggestiva di giorno e decisamente inquietante di notte. Si tratta di un'ala quasi completamente distrutta, coperta di erbacce e rampicanti sulle poche mura che sono ancora in piedi. Più ci si avvicina alle Rovine Interne, ossia gli edifici che sono ancora più o meno integri, più si possono trovare scheletri di costruzioni prive di tetti, porte o finestre. Sembra che tutto ciò che riesce a crescere nelle rovine siano piante saprofite, cardi o rovi. E' raro trovare erba o fiori, e quando ci sono hanno un'aria assai poco raccomandabile.
Agli studenti è assolutamente proibito avventurarsi in questa zona del Monastero, e anche gli spiriti che vi alloggiano non sembrano gradirlo molto.

Giardini

I Giardini Esterni sono particolarmente gradi e rigogliosi, con una struttura a gradoni: ogni gradone corrisponde ad una flora diversa. C’è il gradone mediterraneo, con pini, cipressi, allori e ginestre, quello tropicale, con palme, felci e fiori variopinti, e via così, con un piccolo ecosistema diverso ad ogni gradone, tra cui passano piccoli viottoli ciottolati e labirinti di cespugli in fiore. I Giardini interni alla scuola sono invece più normali, sebbene piuttosto fantastici: ci sono piante e alberi di ogni tipo, pergolati, colonnati greci, antiche statue, sentieri e fontane, ruderi e aiuole, ulivi secolari e persino un roseto.
Entro le mura della scuola c'è anche il Giardino di Pietra, tramutato da un'antica maledizione, e il fantomatico Pozzo dei Desideri.

Qui si trovano le serre di Erbologia, l'anfiteatro di Quidditch per le lezioni di Volo, e le stalle di Cura delle Creature Magiche

Lago Morto

il Lago Morto è chiamato così perché la quantità di sale presente nelle sue acque non permette a nessuna specie non-magica di viverci. E’ comunque popolato da numerosi Avvincini, Sirene e un Serpente Marino: decisamente non un buon posto per fare il bagno, che è, com'è ovvio, proibito. Le sue sponde terminano per metà alla base delle montagne, per l’altra metà al confine con la Selva Nera. E’ proprio dal Lago che emerge il Traghetto della Scuola, per poi attraccare al Molo di pietra da cui sbarcano ogni anno gli studenti. La breve spiaggetta sassosa non è certo l’ideale per prendere il sole durante i mesi estivi ma resta comunque un posto perfetto per immergersi nei propri pensieri, osservando il danzare del Serpente

Mura e Foresteria

Le mura della scuola sono piuttosto alte, in pietra e visibilmente antiche, e vi si può accedere attraverso delle scale che partono dai Giardini. Nonostante i professori non vedano di buon occhio che gli studenti passeggino per la camminata, non è esplicitamente proibito, anche perché sarebbe assai difficile cadere accidentalmente di sotto, vista l'altezza dei merli.
Nella foresteria, appena fuori dall'edificio principale, sono situati gli alloggi del personale scolastico. Si tratta di una piccola costruzione di pietra, con una delle pareti in comune con le Mura, modeste finestrelle a feritoia, e diverse stanze separate da un corridoio centrale. Ogni stanza è provvista di una zona letto e una zona giorno, divise da un pratico arco, e nella seconda vi sono un tavolo da pranzo, una libreria, un divanetto, e un piccolo angolo cottura con il minimo indispensabile per prepararsi un tè serale o una meritata tazza di caffè prima della colazione.

What If

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Volete ruolare un momento passato o futuro dei vostri personaggi? Uno scenario differente con uno o più elementi che non trovano spazio in quello attuale? Queste sono le sezioni adatte!

Giratempo

Isola e Selva Nera

“Nel mezzo del cammin di nostra vita/ mi ritrovai per una selva oscura/ ché la diritta via era smarrita./ Ahi quanto a dir qual era è cosa dura/ esta selva selvaggia e aspra e forte/ che nel pensier rinova la paura!” Scomodiamo il Sommo Poeta per descrivere la nostra Selva Nera, e anche se non abbiamo la presunzione di dire che si tratti proprio di quella, di certo ci va molto vicino: intricata, buia e popolata di animali feroci, sia magici che non, gli studenti fanno bene a tenersene alla larga. Non è raro vederne sbucare fuori un leone o un lupo, o scorgere occhi gialli e malevoli ammiccare dalle sue profondità.
La selva non è soltanto un bosco intricato: è intrisa della più profonda e ancestrale magia che permea l'isola. Entrarvi, poi, è proibito, ma è la Selva stessa che ricaccia via gli intrusi: non si riesce a penetrare nelle sue profondità o ad attraversarla senza ottenere il suo "consenso"... come se fosse una cosa viva.

Villaggio di Sant'Abario

Anche se si è ormai espanso fino a diventare una cittadina di piccole dimensioni, Sant'Abario viene ancora chiamato "villaggio" dagli abitanti dell'isola e della scuola, ed è uno degli unici tre centri completamente magici d’Italia. È situato sulle coste meridionali dell’isola, e si può raggiungere con il traghetto o, in caso di urgenza, con la scopa. Non esiste tuttavia un collegamento diretto via terra. La particolarità del villaggio è che sembra deciso a conquistare il mare: molti edifici, infatti, si ergono quasi paradossalmente su ogni minuscolo lembo di terra che emerga dall'oceano a poca distanza dall'Isola, che sia esso un insieme di scogli, una secca o persino una palafitta dall'aria pericolante. I maghi che vi abitano sono per lo più dediti alla pesca e a commerci legati al mare, ma nel villaggio è comunque presente un piccolo ospedale, una locanda, un negozio di dolci, uno di scherzi, l’ufficio postale e altri negozietti in cui gli studenti possono recarsi di Domenica nelle gite organizzate dalla Scuola.

Italia Magica

Inscrivere l'Italia magica in un unico grande stereotipo e impossibile, oltre che potenzialmente offensivo. Ogni grande città ha i suoi edifici nascosti, le sue abitazioni più grandi all'interno o semplicemente una collezione di vicini bizzarri che non si presentano mai alle riunioni di condominio. Ovviamente i maghi sono partecipanti della cultura del luogo in cui vivono, e ogni comunità, piccola o grande che sia, ha le sue caratteristiche territoriali.
Per spostarsi da una città all'altra, l'uso della metropolvere è molto meno diffuso, anche per una discreta inferiorità numerica dei camini presenti in ogni casa, rispetto alla più fredda Inghilterra. Se la materializzazione è esclusiva dei maggiorenni e le scope inadatte ai viaggi di famiglia, molti maghi italiani si adeguano ai trasporti pubblici: le passaporta. Ve ne sono parecchie, almeno una in ogni grande città, soprattutto se turistica, ma anche vicino a eventuali attrazioni culturali, anche isolate, per permettere ai maghi stranieri di visitare le bellezze italiane.

Colle Apuleio

L'Apuleio esiste da tanto tempo quanto gli altri famosi sette colli di Roma… tuttavia questo fatto è sconosciuto ai babbani. Si dice che fu lo stesso monaco che esiliò il Monastero di Abaris sulla sua isola remota, a celare con un potentissimo incantesimo quel colle alla vista e alla memoria dei non-maghi. Tale incantesimo continua a perdurare, ed è un bene, in quanto sul colle è presente uno dei pochi insediamenti totalmente magici d’Italia. È inoltre la sede di un florido mercato e numerosi negozi, nei quali i Maghi e le Streghe fanno i loro acquisti, nonché sede di uno degli unici tre negozi in tutt’Italia (Calderoni e Ottoni) a vendere le Spille della scuola di Abaris, indispensabili per le Assegnazioni. Per i maghi è un motivo di pregio e di vanto possedere un'abitazione su Colle Apuleio, visto che quasi tutti gli edifici sono pregni di storia e molto caratteristici.

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