Io sono l'ombra che la notte va

3/10/2013, mezzanotte

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  1. Muflone di Orte VI
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    Muflone di Orte VI
    j057Aa8
    Muflone di Orte numero VI era incazzato, e neanche poco. Già questa cosa delle fratellanze non è che lo sconvolgesse di gioia, ma poi il giorno dopo avrebbero avuto un test di Erbologia mica da niente, e Numero VI non avrebbe fatto le sue necessarie ore di sonno per quella pagliacciata. No, non era per nulla soddisfatto della situazione, ma dopotutto era stato lui a rendersi disponibile, quando Confratello III gli aveva proposto quella serata in allegria. Perché aveva detto di sì? Per rompere la monotonia? Per assicurarsi che Numero III, non il più brillante della compagnia, non incappasse in qualche Puffola e non finisse tutto in espulsione? Forse. O forse, dopotutto, a numero VI non dispiacevano quelle bravate, e se senza il mantello magari non avrebbe mai acconsentito ad una cosa simile, una volta indossata la maschera tutto diventava possibile.
    No, in effetti era solo la noia. Più banale, ma anche più onesto.
    Certo era che Numero VI avrebbe staccato la testa incappucciata di Numero III con una manata se questi avesse ritardato ancora. Non si era detto mezzanotte? Non si era detto "mi raccomando, non fare tardi"? E invece eccolo lì ad aspettare da mezz'ora che il confratello si presentasse all'appuntamento, in mezzo ad un corridoio buio e sinistro.
    Sperò almeno di non fare alcun incontro indesiderato. Aspettò. Aspettò ancora. Si maledisse per non essersi portato qualcosa - un libro da leggere, un quaderno per ripassare, delle maledette parole crociate - e alla fine si mise a ispezionare i dintorni, giusto per trovarsi qualcosa da fare. A un certo punto mandò anche un messaggio minatorio a Numero III, pentendosene subito dopo, perché a quell'ora della notte non si sapeva mai chi avrebbe potuto intercettarli. Si sentì improvvisamente molto insicuro, tutto solo in quel corridoio oscuro, con le spalle scoperte... un refolo gelido sbucò da chissà dove, facendolo rabbrividire. Continuò a spostare il peso da una gamba all'altra, guardandosi intorno con sospetto, l'astio che cresceva di minuto in minuto.
    Dopo quasi un'ora, Sei stava seriamente pensando all'omicidio. Ecco perché indossavano i mantelli, altro che Puffole Mannare! Avrebbe giurato vendetta, se non fosse stato assai difficile riconoscere il Confratello Tre in mezzo a tutti gli altri. E poi non voleva davvero avere un morto sulla coscienza. Tirò fuori, furtivo, la missiva che si erano scambiati, controllabile più volte... Sì, c'era scritto mezzanotte. D'improvviso un pensiero lo fulminó. Non è che l'idiota non aveva capito che si trattasse di quella mezzanotte? Accartocció il messaggio, e per fortuna portava il cappuccio, perché la sua espressione non era delle più simpatiche a vedersi.
    Giurando a se stesso che quella sarebbe stata l'ultima volta che si sarebbe fatto coinvolgere in una pagliacciata simile - e sapendo di mentire - girò i tacchi e scomparve ciabattando nel corrioio buio, diretto a quel che rimaneva di una notte di sonno.
    Mondo Muflone


    Edited by marcie. - 5/9/2016, 11:17
     
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