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Celeste Amato | CLASSE I Strumenti Magici, Pozioni, Gemmologia, Manufattura
| ❖ nome Celeste Amato. Il nome l'ha deciso la madre, il cognome è ovviamente ereditato dal padre. ❖ nato il 18.04.2002 -❖ ruolo Studentessa I anno❖ famiglio Zaffiro, un cucciolo di gatto nero chiamato così per gli occhi azzurri. ❖ bacchetta Creata dal paadre: legno di noce, 30 cm, crine di Sfinge, elastica. ❖ stato Purosangue. ❖ provenienza Sicilia, Enna. | | ❖ Descrizione fisica Celeste presenta per certi versi le caratteristiche dello stereotipo siciliano: capelli castano scuri, che le piace tenere corti, per comodità, e ribelli, quasi sempre in disordine; bassina, con un fisico molto asciutto anche se tende a nasconderlo in abiti larghi. Dalla madre, proveniente dal nord, ha ereditato i grandi occhi celesti, da qui il suo nome, e la carnagione molto chiara e delicata, che corre il rischio di bruciarsi nelle giornate in cui il sole è particolarmente forte. Come detto in precedenza, tende a nascondersi dentro abiti troppo grandi per lei e per lo più mascolini, è infatti molto timida e mostrare le gambe indossando una gonna la mette in tremendo imbarazzo, se può infatti evita abiti o minigonne tranne quando è strettamente necessario, come a scuola, ma in quel caso predilige delle calze lunghe almeno fino alle ginocchia. Raramente indossa gioielli, al massimo la si può vedere con una collanina, ogni volta una diversa, per lo più a forma di animali fantastici o di fiori, è una ragazza acqua e sapone che non sente il bisogno di truccarsi o mettersi in mostra, non fa caso alle imperfezioni che possono apparirle sul viso e quando vede delle ragazze che tendono magari a coprirsi dietro chili di trucco si chiede perché lo facciano e denuncia tutto ciò che è superficiale e appariscente, non sente il bisogno di usare vestiti di marca: vestiti di seconda mano ereditati dai parenti più grandi vanno benissimo, meglio se appartenuti ai cugini maschi. ❖ Segni Particolari Avrebbe il bisogno di indossare gli occhiali ma se può evitarlo lo fa, le danno fastidio e non le piace doverseli continuamente sistemare se ricadono lungo il naso durante le ore di lezione o quando sta china sui libri, inoltre adora indossare sciarpe e foulard, indossa sempre un unico guanto sulla mano destra (nelle stagioni calde a mezze dita), al contrario del cugino che tanto adora che lo porta invece sulla mano sinistra, è un loro segno caratteristico.
frase rappresentativa del pg, di tre righe. frase rappresentativa del pg, tre righe. frase rappresentativa del pg, tre righe.❖ Descrizione Psicologica Celeste è una ragazza molto fredda, raramente si avvicina alle persone se non la incuriosiscono particolarmente e tende a diffidare degli altri se non li conosce fino in fondo. Sta sempre chiusa in sé stessa e per questo ha preso il vizio di osservare tutto e tutti da lontano, spesso si rende conto di cose che gli altri non notano e non vi sorprendete se quando vi presentate lei dimostra già di sapere molte cose su di voi ma non lo fa per male o perché è una ficcanaso. È estremamente emotiva, si commuove per un niente e adora stare a contatto con la natura, dimostra di essere anche molto empatica e quando una persona riesce ad avvicinarla si trova subito a suo agio con lei ma è anche facilmente irritabile, sono più le cose che le danno fastidio rispetto a quelle che apprezza: detesta le ragazze frivole, superficiali e smorfiose, si trova infatti molto più a suo agio con i ragazzi essendo cresciuta con il cugino e preferisce stare in mezzo alle persone più grandi essendo la più piccola della famiglia. Detesta le persone eccessivamente rumorose, ama la calma e la tranquillità che tanto le ricorda casa, disprezza gli attaccabrighe e la violenza in generale ma se si osa toccare qualcosa o qualcuno che le è caro diventa parecchio aggressiva, tende a ignorare le persone che non le vanno a genio ma nel caso dovesse prendere qualcuno parecchio in antipatia non esiterebbe a farlo notare. ❖ Curiosità Quando vede un animale terribilmente carino deve per forza avvicinarsi e coccolarlo, infatti ha la fissa di coccolare il suo gatto ogni volta che può; la sua timidezza le impedisce di avvicinare chiunque ma ha particolari problemi a relazionarsi soprattutto con le ragazze, mentre trova più piacevole la compagnia con i ragazzi; nonostante appaia come la classica secchiona, è molto abile negli sport e difficilmente da il massimo alle lezioni se una materia non le piace. ❖ Storia Il padre si chiama Oscar Amato, ha trentotto anni ed è un mago mezzosangue, nato da padre mago e madre babbana. È un uomo tranquillo, buono, generoso e riservato. E’ un fabbricante di bacchette, attività che ha ereditato dal padre che a sua volta lo ha ereditato da suo padre e che spera di ereditare un giorno alla sua amata e unica figlia; la madre è Arianna Romano, donna dal carattere forte e combattivo, nata babbana ma strega e auror di grande talento, tutto l’opposto del marito insomma. I due si sono conosciuti a scuola e si sono piaciuti fin dal primo momento, dopotutto gli opposti si attraggono, ma dopo essersi ufficialmente fidanzati (durante il loro ultimo anno ad Abaris) hanno aspettato dieci anni per potersi realizzare nel mondo del lavoro prima di sposarsi. Celeste nasce sette mesi dopo il matrimonio, prematura di due mesi e per questo fin da piccola molto fragile di salute. È cresciuta a casa, sotto le cure dei suoi genitori iperprotettivi nei confronti di una figlia debole e cagionevole, passava molto tempo con il padre nella bottega di famiglia dove lui realizzava bacchette magiche per tutti i maghi e le streghe della zona. Il guadagno non era eccessivo ma neanche troppo poco, permetteva alla famiglia di procurarsi il necessario e anche se la madre era un auror di grande talento e guadagnava molto di più rispetto al marito, Celeste ha imparato ad apprezzare quel poco che la famiglia si concedeva per vivere. Aveva circa sette anni la prima volta che le venne concessa una vera e propria uscita in un parco, un pomeriggio di primavera, assieme ad altri bambini, per lo più babbani ma dopo pochissimi minuti pregò i genitori di tornare a casa:,i bambini erano per lo più aggressivi, capricciosi, rumorosi… si spaventò tantissimo, era quanto di più diverso da casa sua potesse esistere per lei che era stata cresciuta con la massima prudenza da parte dei suoi genitori, non vi era quella sicurezza alla quale era abituata. La madre poco tempo dopo provò a portarla a lavoro con se per quello che doveva essere un semplice giro di ronda ma a causa di un imprevisto si ritrovò a fronteggiare dei pericolosi maghi e questo terrorizzò ancor di più la bambina. I genitori provarono allora ad allontanarla da casa mandandola dal fratello di Oscar, Davide, che aveva un figlio di circa sei anni più grande di Celeste, Michele, studente del quinto anno ad Abaris, della classe “Fortefuoco”, un ragazzo molto diverso dalla piccola Celeste ma tra i due ci fu subito una forte intesa: lei ammirava il carattere forte del cugino e lui, dal canto suo, era molto protettivo nei confronti della cuginetta. Celeste passò da allora diversi mesi dagli zii, in campagna dove sviluppò un forte legame con la natura e imparò da Michele il Quidditch oltre a vari sport babbani, la sua salute e il suo umore migliorarono notevolmente ma lì sviluppò anche il suo carattere non solo più forte ma anchepiù freddo e aggressivo: crebbe assieme agli amici del cugino, per lo più maschi e sviluppò quindi un carattere molto mascolino, disprezzava invece quelle poche ragazze che andavano a far loro visita ogni tanto, ragazzine snob e antipatiche ch, come se non bastasse, stavano troppo vicine al suo adorato cuginetto. Ritrovava tranquillità solo quando tornava a casa e passava intere giornate chiusa nella bottega con il suo caro padre, benché non potesse costruire bacchette le era permesso utilizzare il materiale di scarto per altri piccoli oggetti come collanine o piccole statuette incise a forma di animali, magici e non, ogni tanto le piaceva provare a dare al legno la forma di piccole bacchette ma non potendo usare altro materiale non vennero mai vere e proprie bacchette magiche, quando le venivano particolarmente bene tuttavia le metteva in mostra in cameretta assieme alle altre sue “opere”, quelle un po’ più brutti le chiudeva nei cassetti tenendole comunque conservare con cura. Quando venne il momento di iscriversi a scuola fu uno dei periodi più terribili per la sua famiglia: era sempre nervosa, agitata, aveva continui sbalzi di umore, certe giornate non mangiava per nulla e altre invece si ingozzava fino a stare male e solo Michele in quei casi riusciva a calmarla almeno un po’, fu proprio lui a convincerla a partire rassicurandola che lui ci sarebbe stato sempre, l’avrebbe sempre aiutata e inoltre le spiegò che, seguendo determinate lezioni, avrebbe potuto imparare a costruire delle meravigliose bacchette come il suo papà oltre che altri oggetti magici. A convincerla pienamente fu il regalo che suo padre le fece pochi giorni prima della partenza: la sua prima bacchetta magica. La portò in bottega prima dell’apertura e le fece provare un paio di bacchette magiche ma solo la terza fu quella che le calzò a pennello: legno di noce, trenta centimetri, crine di Sfinge, elastica. Fu il giorno più bello della vita di Celeste e una settimana dopo partì assieme al cugino portando con sé la sua nuova bacchetta e un cucciolo di gatto nero regalatole dagli zii.
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Edited by Risia - 1/1/2018, 12:13
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